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Per Aspera Ad Veritatem n.21
I servizi segreti del duce.

Romano Canosa - Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 2000





Con questo interessante volume, lo storico Romano Canosa offre al lettore una dettagliata relazione sui due servizi segreti operanti in Italia nel periodo del ventennio fascista: l'OVRA e il SIM, il primo a carattere "politico", il secondo più propriamente militare. Distinzione questa che, secondo l'Autore, sembra essersi attenuata dopo la guerra civile in Spagna, in relazione al ruolo svolto dall'allora Ministro degli Esteri Galeazzo Ciano.
Il libro è caratterizzato da un'accurata ricostruzione storica e risulta particolarmente pregevole per l'ampio materiale documentale attinto principalmente dall'Archivio Centrale dello Stato, che accompagna il lettore nell'approfondimento di eventi di rilievo occorsi nel periodo storico in esame.
La ricostruzione che ne scaturisce è dettagliata e ricca di informazioni cui è consentito attingere per meglio comprendere gli ingranaggi interni del regime: l'organizzazione delle strutture operanti e i rapporti di queste con le altre strutture del regime, le modalità operative, il rapporto con gli informatori.
In particolare, i capitoli dedicati alla nascita e al consolidamento dell'OVRA, forse acronimo di "Opera Volontaria di Repressione Antifascista", sigla voluta espressamente da Mussolini a seguito della famosa operazione che portò all'arresto degli appartenenti al gruppo antifascista di "Giustizia e Libertà", evidenziano come la struttura fosse stata istituita, tra l'altro, per garantire una sistematica sorveglianza dei dissidenti. Ossatura portante dell'organizzazione è la fitta e capillare rete di informatori e confidenti, tra cui spesso "insospettabili" esponenti del mondo culturale e politico. Molto interessante, proprio a quest'ultimo riguardo, è il capitolo dedicato alla vicenda dell'informatore "Silvestri-Silone", che tante polemiche di recente ha sollevato.
Interessante è anche l'analisi della personalità e delle vicende relative alla figura di Arturo Bocchini, uomo al vertice dell'OVRA, che viene definito come "colui che la polizia politica aveva inventato".
Il libro si snoda attraverso la descrizione di altri casi specifici come, ad esempio, quello relativo al "controllo" sulla Società Teosofica o sulla Massoneria, che l'Autore descrive come un'organizzazione che in un primo momento contribuì all'avvento del regime, per poi prenderne le distanze nel momento in cui questo assunse caratteri più specificamente dittatoriali.
Nella parte conclusiva del libro, l'Autore esamina i cambiamenti che gradualmente investirono l'OVRA con la fine del regime, la perdita di potere da parte di Mussolini e l'instaurazione del governo Badoglio. Una trasformazione che affiancò ai "tradizionali" obiettivi, consistenti nel contrasto degli oppositori e dei dissidenti, nuove competenze quali, ad esempio, il sondaggio periodico dell'opinione pubblica sulle principali questioni che riguardavano la vita della nazione, il perseguimento delle violazioni delle leggi in materia di movimenti di valuta e della scorretta amministrazione di pubblico denaro, in particolare da parte di uomini politici che traevano profitto da tali malversazioni.



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